Quando Tomas Friedmann arrivò a Terzorio sembrava che le due storie fossero destinate a correre parallelamente, senza mai incontrarsi. Da un lato il borgo, nel suo pigro e sobrio decoro, le sue cave di terre bianche e fornaci da mattoni; dall’altro il fotografo newyorkese, con la sua vita fatta di viaggi, scambi, persone che andavano e venivano ad ogni ora.
E invece poi queste strade non solo si incontrano, ma si unirono in un unica traiettoria, che portò fino alla fondazione della “Casa Museo” di Tomas, un patrimonio impiantato a Terzorio, una eccellenza ed eccentricità locale.