E’ l’estate del 1957 quando a Cosio d’Arroscia nacque l’ultima avanguardia del XX secolo: l’Internazionale Situazionista.
In quel piccolo paese arroccato nel ponente ligure giunsero il francese Guy Debord e la sua compagna Michelle Bernstein, l’inglese Ralph Rumney e Peegen Guggenheim, il farmacista Pinot Gallizio, l’artista danese Asger Jorn e il musicista Walter Olmo.
Questi vennero invitati a Cosio da Piero Simondo, originario del luogo, e da sua moglie Elena Verrone. I due giovani si erano appena sposati e, dopo una visita nella villa di Asger Jorn ad Albisola durante il loro viaggio di nozze, decisero di recarsi nella nativa Cosio d’Arroscia.
Numerose fotografie d’epoca, scattate da Ralph Rumney, ritraggono i protagonisti di questa vicenda per le strade di Cosio d’Arroscia e ben documentano quel clima festoso in cui tra un bottiglia di cosiate (il vino del luogo) e una discussione a tema artistico fu presa la decisione di fondere movimenti preesistenti come il Movimento Internazionale per una Bauhaus immaginista (MIBI), l’Internazionale lettrista e il London Psychogeographical Committee nel nuovo Internazionale Situazionista (IS).
Piero Simondo descrisse così quei momenti: «In quella settimana non c’eravamo mai raccolti in tavola rotonda, solo in rettangolo a bere e a mangiare; soltanto l’ultimo giorno ci riunimmo per votare sul cambiamento d’etichetta, proposto da Guy. Devo riconoscere che la morte del MIBI fu inavvertita e del tutto indolore (…) e l’IS fu!».